IL MURO D’ISRAELE
fotografie di Francesco Cito
Francesco Cito presenta le foto del reportage “IL MURO D’ISRAELE”
Francesco Cito è ospite del Mese della Fotografia venerdì 19 novembre 2021 alle ore 18.00, al Centro Culturale “Claudio Trevi- Trevi Lab” di Bolzano.
Diretta della videoconferenza – IL MURO D’ISRAELE – Sarà presente il Fotoreporter Fabrizio Cito
IL MURO D’ISRAELE – foto di Francesco Cito
Videoproiezione e conferenza che fa da cornice al Mese della Fotografia “I Muri Che ci Separano”
La frase che spiega tutta o quasi l’opera di Cito dice così: “Mi attrae soprattutto l’uomo in tutte le sue forme, difficilmente ho delle fotografie dove non ci sia la presenza dell’uomo. Il paesaggio fine a se stesso, la cosiddetta natura morta, piuttosto che l’oggetto in sé, mi catturano fino a un certo punto, a meno che nel contesto non ci sia l’uomo o comunque una presenza vivente. Mi interessa che ci sia vita, pulsazione, movimento”.
Francesco Cito è un buon esempio di una persona che ha dedicato la vita a raccontare il mondo.
Ed a raccontare mondi che cambiano.
La sua cifra stilistica è la pulizia, l’essenzialità dell’immagine, l’assenza di orpelli o di disturbi.
IL MURO D’ISRAELE
La storia del muro risale al 14 aprile del 2002, gli anni della seconda intifada (2000-2005), quando il primo ministro israeliano Ariel Sharon annunciò la costruzione di una barriera di separazione fra Israele e la Cisgiordania.
Il progetto prevedeva la costruzione di una barriera difensiva lunga 708 km che corre lungo la linea dell’armistizio del 1949 tra Giordania e Israele, il confine riconosciuto a livello internazionale noto come “linea verde” ma al suo completamento, solo il 15% rispetterà questi confini.
In diversi punti la barriera diverge dalla linea per includere nel territorio israeliano insediamenti israeliani tra i quali Gerusalemme Est.
Il percorso della barriera lede la libertà di movimento dei palestinesi e con l’istituzione delle bypass road (le strade riservate ai soli coloni israeliani) i palestinesi sono costretti a tragitti più lunghi.
Quando la separazione verrà completata 30 località, chiuse all’interno della seam zone, si troveranno separate dagli ospedali, 22 dalle scuole, 8 dalle fonti d’acqua e 3 dalla rete elettrica.
Dopo la formale annessione nel 1980 di Gerusalemme ad Israele, attorno alla città santa è stata progettata un’altra barriera di oltre 140 km che includerà insediamenti e isolerà villaggi palestinesi.
Circa 64 km quadrati di terre appartenenti a Bethlehem verranno annesse all’interno del muro.
La barriera è composta per circa 60 km da una parete di cemento alta fra gli 8 e 9 metri, una strada per pattugliamenti, una di sabbia liscia per rintracciare le orme di infiltrati, un fossato profondo, filo spinato e recinto elettronico che avvisa un tentativo di attraversamento.
La Corte internazionale di giustizia ha stabilito che il muro viola il diritto internazionale e va smantellato perché penetrando all’interno di un territorio destinato alla costituzione di uno stato palestinese, implica un’annessione di fatto, in violazione del principio di inammissibilità dell’acquisizione dei territori con la forza sancito nella risoluzione 242 per la prima volta dal Consiglio di sicurezza.
La barriera sarebbe stata una misura temporanea aveva asserito Israele, ma a quasi vent’anni dall’avvio dei lavori, il muro è diventato sempre più lungo, oltre i 900 Km, e sempre più espropri di terre e abitazioni palestinesi
Fotografie di
Francesco Cito
Francesco Cito è nato a Napoli il 5 maggio 1949.
Interrotti gli studi si trasferisce a Londra nel 1972 per dedicarsi alla fotografia.
L’ inizio in campo fotografico 1975, avviene con l’ assunzione da parte di un settimanale di musica pop-rock (Radio Guide mag.).
Gira l’ Inghilterra, fotografando concerti e personaggi della musica leggera.
In seguito, divenuto fotografo free-lance, inizia a collaborare con The Sunday Times mag., che gli dedica la prima copertina per il reportage “La Mattanza”. Successivamente collabora anche con L’Observer mag.
Nel 1980, è uno dei primi fotoreporter a raggiungere clandestinamente l’Afghanistan occupato con l’invasione dell’Armata Rossa, e al seguito di vari gruppi di guerriglieri che combattevano i sovietici, percorre 1200 KM a piedi. Sue le foto dei primi soldati della Stella Rossa caduti in imboscate.
Negli anni seguenti realizza vari reportage nelle maggiori zone di guerra, sul fronte in Libano, in Palestina, in Arabia Saudita per la guerra del golfo. Torna poi Afghanistan per raccontare la ritirata sovietica.
In Italia si occupa spesso di casi di mafia, ma anche di eventi come il Palio di Siena che gli varrà il primo premio al World Press Photo 1996 ed altri rilevanti aspetti della società contemporanea.
Continua poi a lavorare per le maggiori riviste nazionali e straniere pubblicando diversi libri fotografici.
La proiezione fotografica del reportage IL MURO D’ISRAELE si terrà venerdì 19 novembre 2021 alle ore 18.00 presso il Centro Trevi-Trevi Lab in Via Capuccini 28/B a Bolzano.
IL MURO D’ISRAELE è una videoproiezione e conferenza del fotoreporter Francesco Cito che fa da cornice al “MESE DELLA FOTOGRAFIA” organizzato dal Circolo fotografico Tina Modotti al “Centro Trevi” di Bolzano.
Venerdì 19 novembre 2021
Ore 18.00
Presidente del Circolo fotografico “Tina Modotti”
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