In the Middle of Black Christianity

fotografie di Fausto Podavini

Data: Venerdì 12 maggio 2023, ore 18:00
LuogoCentro Trevi – TreviLab,  Via Cappuccini 28 – Bolzano
INGRESSO LIBERO
Per maggiori info scrivi qui

Videoproiezione e conferenza nell’ambito del Mese della fotografia 2023

Eccoci al secondo appuntamento del Mese della Fotografia organizzato dal Circolo Fotografico Tina Modotti.

Venerdì 12 maggio alle ore 18.00, presso il Centro Trevi-Trevi Lab di via Cappuccini a Bolzano, Il fotografo Fausto Podavini presenterà il suo progetto fotografico In the Middle of Black Christianity” sviluppato in più anni nella regione del Tigrai, a nord dell’Etiopia.

Lavoro antropologico, In The Middle Of Black Christianity vuole restituire attraverso l’indagine dell’unica religione autoctona del centro Africa, la Chiesa Etiope Ortodossa Tewahedo, l’identità di un paese, soggetto negli ultimi anni, a guerre civili interne e a investimenti Europei e Cinesi che stanno veicolando importanti ed irreversibili cambiamenti. Nonostante l’Etiopia sia stata soggetta negli anni a numerose dispute socio-politiche con paesi Europei, come l’invasione di Mussolini dal 1936 al 1941, e con paesi confinanti della Somalia e dell’Eritrea, è riuscita da sempre a preservare la storia del Paese e le sue istituzioni religiose, divenendo la Chiesa Ortodossa Etiope una guida spirituale a beneficio del popolo.

L’Etiopia rientra tra i Paesi nel mondo con maggiori persecuzioni cristiane e se fino a qualche anno fa l’unica religione di Stato riconosciuta era quella Cristiana della Chiesa Etiope Ortodossa, ad oggi le religioni principali sono diventate due affiancando a quella Cristiana la religione Islamica. La sempre maggiore presenza di Somali ed Eritrei ha portato l’Islam a diffondersi velocemente in tutto il paese (circa il 40%), preservando però la zona del Tigrai come culla della chiesa Tewahedo e dove continua a manifestarsi un intensa identità Cristiana. Un’identità che nacque secoli e secoli fa, grazie all’incontro tra la regina di Saba e il re Salomone, e che diedero vita all’unica religione di cristianesimo africano autoctono. E’ dal 1959 che la chiesa Tewahedo è diventata autocefala staccandosi definitivamente dalla Chiesa Ortodossa Copta. L’Etiopia rappresenta l’unico caso di cristianesimo “africano” autoctono, non d’importazione europea. Centrata su antiche tradizioni di diretta derivazione apostolica, è diventata una sintesi originale tra l’antica tradizione cristiana d’Oriente e la realtà africana. La Chiesa Tewahedo si basa sul vecchio testamento e sulle tavole di Mosè contenute nell’Arca dell’Alleanza costruita da Mosè stesso durante il viaggio nel deserto verso la Terra Promessa. Si dice che le tavole siano conservate nella chiesa di Nostra Signora di Sion ad Axum, vero centro religioso. La vita quotidiana dei fedeli è scandita dai tempi liturgici. Si prega con immensa devozione in ogni posto, dentro e fuori le Chiese, in maniera così forte e sentita che sembra quasi materializzarsi una sensazione di grande fede antica e di una sospensione del tempo. La ritualità delle festività religiose, si fondono e confondono con le attività quotidiane, tanto è presente la religione nella vita di tutti i giorni. Giovani e anziani, uomini e donne tutti manifestano il proprio credo, preservando generazione dopo generazione un identità che sembra veramente resistere e non farsi scalfire da niente e nessuno.”

Biografia

Fausto Podavini

Nato a Roma, Fausto Podavini vive e lavora nella sua città natale. Inizia il percorso fotografico prima come assistente e fotografo di studio per avvicinarsi sempre più alla fotografia di reportage, che lo porta ad intraprendere un percorso da freelance iniziando a collaborare con varie Ong per la realizzazione di vari reportage in Italia, Perù, Kenya ed Etiopia.
Nel 2009 inizia una collaborazione con il Collettivo Fotografico WSP, e ne entra a far parte definitivamente nel 2010, dove, oltre alla figura di fotografo, svolge l’attività di docente di fotografia di reportage. Oltre a vari lavori in Africa, Sud America e India, ha realizzato importanti lavori su territorio italiano come un reportage sullo sport per disabili, un lavoro all’interno di un carcere minorile ed un lavoro sull’Alzheimer, che gli è valso il primo premio nella sezione Daily Life del World Press Photo 2013, il più importante concorso a livello internazionale di fotogiornalismo. Nel 2018, vince il suo secondo World Press Photo con il suo lavoro Omo Change, un long term che l’ha visto impegnato per 6 anni tra l’Etiopia e il Kenya e che documenta i cambaimenti sociali ed ambientali nella bassa Valle dell’Omo a seguito della costruizone ed entrata in fuznione della più alta diga di tutta l’Africa. Nel 2017 è stato nominato Reporter per la Terra da Earth Day Italia. Predilige lavori a medio lungo termine che gli permettono, in un epoca dove tutto si consuma velocemente, di soffermarsi ed approfondire in maniera unica la tematica dei suoi lavori. I suoi lavori hanno ottenuto riconoscimenti internazionali come Il World Press Photo nel 2013 e nel 2018, Il Poy nel 2016 e nel 2018, il Sony, Yves Rocher Grant, il PDN Storytelling, il Kolga Tiblisi e sono stati pubblicati su le più importanti riviste internazionali come 6Mois, LeVie/LeMonde, GEO ES, Stern, Internazionale, Donna Moderna, Espresso, D di Repubblica, Nathional Geographic, Days Japan, GEO Germania, GEO Francia, Neue Zürcher Zeitung Magazine ed ha esposto nelle più importanti città come New York, Madrid, Barcellona, Milano, Roma, La Gacilly. Il suo lavoro MiRelLa è diventato un libro distribuito dalla Silvana Editoriale ottenendo un successo internazionale. Attualmente fa parte dell’osservatorio Water Grabbing per documentare il problema dell’acqua nel mondo.

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